sabato 7 maggio 2011

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venerdì 6 maggio 2011

RINNOVABILI: BIOENERGIE, VOLANO PROGETTI ITALIANI ALL'ESTERO ECO S0A QBXB RINNOVABILI: BIOENERGIE, VOLANO PROGETTI ITALIANI ALL'ESTERO

(ANSA) - VERONA, 6 MAG - Gli investimenti sulle rinnovabili corrono non soltanto in Italia, ma anche all'estero. È l'indicazione che emerge dal Salone Bioernergy Expo, nell'ambito di Solarexpo e Greenbuilding, che questa sera chiuderanno i battenti alla Fiera di Verona. Sono in crescita gli imprenditori italiani che investono oltre confine, in particolare in Europa, Centro e Sud America, ma anche in Africa. Si tratta di aree «vergini» sulle quali gli imprenditori si stanno dirigendo, complice una grande disponibilità di terreno a basso prezzo e talvolta stanziamenti di risorse pubbliche anche sovranazionali a favore di politiche di sviluppo internazionali. Ingenti anche i capitali e i progetti italiani investiti sulle rinnovabili all'estero. In questo momento - spiega Angelo Scaravonati, presidente di Rinnova Green Energy - i Paesi esteri guardano al 'know how' italiano come risorsa sicura per spingere sulle rinnovabili. Noi siamo partiti ormai alcuni anni fa con un piano dedicato alla medium rotation forestry, ossia il pioppo ad accrescimento rapido, in Ungheria, su una superficie di oltre 600 ettari. Anche le istituzioni promuovono missioni all'estero. È il caso, ad esempio, della Regione Lombardia, che ha invitato un gruppo di imprenditori in Brasile, nello Stato di Parà, per verificare la possibilità di impiantare una filiera energetica dal legno. In particolare risulta alto l'interesse degli Stati sudamericani anche per il mini-idro.(ANSA).

 

mercoledì 4 maggio 2011

Sciopero generale, per i trasporti in arrivo un venerdì nero

4 ore di stop in tutt'Italia, ma in alcune città i mezzi pubblici si fermano più a lungo.

Lo sciopero generale di 4 ore, indetto dalla Cgil per venerdì 6 maggio per protestare contro le "scelte depressive del governo" e per proporre misure che non gravino solo ed esclusivamente sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, avrà prevedibili e pesanti ripercussioni sui trasporti. Molto probabile un venerdì nero per i pendolari per il blocco dei mezzi di trasporto urbani e dei treni, ma anche di navi e aerei, proclamato dalla Filt.
 

Aerei a terra per quattro ore

Se le navi subiranno ritardi nelle partenze di 4 ore, per gli aerei di Alitalia il blocco del servizio ci sarà dalle 10 alle 14 e i velivoli in partenza potranno subire modifiche nell'orario di partenza: ridotto il numero di voli nazionali e internazionali mentre gli intercontinentali saranno tutti attivi seppur con possibili variazioni negli orari. Presso gli aeroporti di Roma Fiumicino e di Milano Linate saranno predisposti desk informativi per fornire assistenza ai clienti, fa sapere Alitalia.
 

Fermi i treni del trasporto regionale

Anche nel settore ferroviario l'interruzione prevista è di 4 ore: disagi quindi dalle 14 alle 18. Lo sciopero non dovrebbe interessare i convogli a lunga percorrenza, ma quelli del trasporto locali che interessano maggiormente i pendolari.
 

A Roma bus e metro fermi dalle 8.30 alle 12.30; Roma Tpl estende lo sciopero

Per i mezzi del trasporto pubblico urbano le modalità varieranno da città a città. Nella capitale una nota di "Roma Servizi per la Mobilità" informa che lo scioperò coinvolgerà i lavoratori Atac, Roma Servizi per la Mobilità e Roma Tpl.  Per l'Atac e Roma Servizi per la Mobilità l'interruzione del servizio è prevista dalle 8.30 alle 12.30. Sciopero più esteso invece per Roma Tpl: non verrà garantito il servizio dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 in poi.

Le fasce orarie da nord a sud

A Milano, come riferisce l'Atm, metropolitana, bus e tram non circoleranno dalle 18 alle 22.
 
A Torino lo scioperò avrà durata di 8 ore, ma verranno garantite le consuete fasce protette: dalle 6:00 alle 9, dalle 12 alle 15 e dalle 18 fino a fine servizio.
 
L'AMT fa sapere invece che a Genova il trasporto pubblico sarà fermo dalle 9 alle 17.
 
A Bologna e provincia mezzi di ATC fermi dalle 19.30 a fine servizio: saranno garantite le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 19.15.  
 

A Venezia lo sciopero interesserà tutti i servizi di navigazione, quello automobilistico urbano ed automobilistico extraurbano nella fascia oraria che va dalle ore 10 alle ore 13 per il personale viaggiante, mentre il personale di biglietteria e di call center Hellovenezia potrà incrociare le braccia per l'intera giornata, per cui potrebbero non essere garantiti il servizio di vendita presso le biglietterie e il servizio di call center.

A Napoli niente trasporto pubblico di tram, bus e metropolitana per quattro ore, dalle 9.30 alle 13.30.


con ilsalvagente.it

lunedì 2 maggio 2011

Quanto costerà all'Italia la sporca guerra in Libia? 700 milioni di euro.

Come mai l’Italia si permette di spendere 700 milioni di euro per bombardare la Libia e non riesce a trovare i soldi per risolvere il problema dei professori precari? Il problema delle scuole fatiscenti, del lavoro per i giovani, ecc. Dopo aver letto questo articolo ho concluso ciò che è notto a tutti ma che quasi tutti non tengono in conto: ogni popolo merita subire la miseria politica dei politici che elegge come suoi degni rappresentanti. Può sembrare una considerazione banale, ma bisogna pure ammettere che è attuale così come trova un vero riscontro nell’attuale rapporto degli elettori italiani con il super Silvio & Co.

Con i bombardamenti in Libia l’Italia ha dato conferma che l’anima di un popolo non cambia facilmente. Pugnalata alla Francia, adesso alla Libia. Chi potrà cambiare l’anima furba ed ingenua degli italiani?

Comincia così…

Calcolare i costi di una guerra prima che sia finita è impossibile, ma qualcuno si è già lanciato in qualche stima anche per quanto riguarda lo scontro in Libia, dove il nostro Paese ha aumentato il proprio impegno nei giorni scorsi. L'unica cifra uscita finora dalle aule parlamentari ipotizza 700 milioni di euro in tutto. A conti fatti, dunque, il conflitto potrebbe pesare su ogni italiano circa 11,6 euro. Ad averlo dichiarato è il deputato leghista Maurizio Fugatti, che in commissione Finanze della Camera ha detto: "Un intervento come la guerra in Libia costa 700 milioni, dove andiamo a prendere i soldi?".

Il Foglio del 28 aprile, invece, parla di un miliardo di euro. "A metà aprile - si legge a pagina 3 - La Russa disse in un'intervista che erano già stati spesi 500 milioni, contando anche i fondi del ministero dell'Interno per l'emergenza profughi e immigrati". "La guerra libica - sintetizza il giornale diretto da Giuliano Ferrara - rischia di costare all'Italia oltre un miliardo di euro". In questo caso, dunque, il conflitto presenterebbe a ogni cittadino del nostro Paese un conto di circa 16,6 euro.

Anche se i costi variabili non possono ancora essere calcolati, dato che sono legati alla durata della guerra e al tipo di operazioni che si deciderà di sostenere, qualche dato può aiutare a farsi un'idea di ciò a cui si sta andando incontro. Il 26 aprile, il Sole 24 Ore scriveva che "dal 19 marzo al 24 aprile sono state effettuate circa 500 sortite per un totale di oltre 1.300 ore di volo", che tradotto in soldi significa "un costo di oltre 45 milioni di euro solo per la componente aerea".

E non ci sono solo gli aerei. "Le cinque unità navali impegnate nelle operazioni di fronte alle coste libiche (portaerei Garibaldi, un caccia, una fregata, un rifornitore e una corvetta) - scrive ancora il quotidiano economico milanese - costano ogni giorno circa 350 mila euro di spese vive". Il Foglio puntualizza poi che "i costi variano dai 30/40 mila euro per le bombe guidate a quasi un milione di euro per un missile da crociera Storm Shadow" (secondo altre fonti, però, il costo della stessa arma non supererebbe i 300 mila euro). Qualche altra indicazione arriva da una tabella di conversione non ufficiale per quantificare i costi della missione Nato. Per la solaportaerei Garibaldi, per esempio, il costo sarebbe di 130 mila euro al giorno e per gli otto caccia Av-8B Plus a bordo si devono aggiungere altre 9 mila euro per ogni ora di missione. E ancora: tra i caccia, l'Eurofighter è il più caro, con un costo di circa 61 mila euro l'ora, mentre Tornado e Amx si fermano a "soli" 28 mila euro.

Sempre in tema di costi, il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia, ha acceso il faro sul problema dell'immigrazione. "Abbiamo già visto cosa vuol dire applicare la risoluzione Onu 1973 - ha detto il governatore - che per l'Italia ha significato avere 25.800 immigrati direttamente sulle coste di Lampedusa". E altri costi indiretti peseranno sicuramente sulle tasche dei consumatori. Tra gli altri, basti pensare a quello sulla benzina. Gli analisti, infatti, parlano già di"effetto Libia": lo scontro in atto sta provocando difficoltà nell'approvvigionamento del petrolio e, a cascata, l'aumento dei prezzi dei carburanti (la verde, per esempio, è ormai stabilmente sopra 1,5 euro al litro).

Yahoo con Marco Ratti

Bin Laden ucciso in Pakistan. La foto è taroccata

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato a Washington che Osama Bin Laden, il cervello degli attacchi dell'11 Settembre contro le Torri Gemelle e il Pentagono, è stato ucciso domenica nei pressi di Islamabad, la capitale del Pakistan, in una operazione dei Servizi speciali Usa, grazie ad informazioni di intelligence statunitensi. Nel blitz sono state uccise 5 persone, tra cui un figlio di Bin Laden. Nessun americano è rimasto ferito. Bin Laden è stato colpito da una pallottola alla testa.

Gli Stati Uniti non hanno avvisato il Pakistan che sarebbe stato compiuto un blitz per prendere Osama bin Laden, vivo o morto. Lo ha riferito un funzionario dell'amministrazione americana. Abbottabad, la città in cui è stato trovato il leader di al-Qaeda, è la sede di tre divisioni dell'esercito, ha decine di edifici militari e vi risiedono migliaia di soldati di vari gradi. Sembra quindi impossibile che tra i ranghi dell'esercito e dell'intelligence nessuno sapesse della presenza di Bin Laden proprio in quella città.

Le tv pachistane hanno mostrato le foto del cadavere sfigurato e l'emittente Geo ha mostrato in esclusiva le immagini della casa nella quale si sarebbe trovato il leader di al-Qaeda. Le riprese, girate nella notte, mostrano la casa di Abbotabad, a oltre 50 chilometri da Islamabad, avvolta dalle fiamme.

Affermando in un intervento televisivo in diretta che «giustizia è stata fatta», Obama ieri sera ha dato qualche dettaglio sull'operazione, una delle priorità della sua presidenza. Il raid è stato autorizzato una settimana fa, dopo mesi di indagini. Osama è stato ucciso con un colpo di arma di fuoco alla testa.

La morte di Osama Bin Laden è il «risultato più significativo raggiunto finora nella nostra lotta ad Al Qaeda», ha detto Obama. L'uomo più ricercato dai servizi segreti di tutto il mondo, ha aggiunto, è stato ucciso nel corso di un'operazione condotta dalle forze americane vicino Islamabad, dove Bin Laden si nascondeva.

«Oggi, dietro mie istruzioni, gli Stati Uniti hanno sferrato un'operazione mirata contro un compound a Abbottabad, Pakistan. Una piccola squadra di americani ha condotto l'operazione con coraggio e capacità straordinarie. Nessun americano è rimasto ferito. Sono stati attenti ad evitare vittime civili. Al termine di uno scontro a fuoco, hanno ucciso Osama Bin Laden e preso in custodia il suo corpo». Con Obama sono stati uccisi altri membri della sua famiglia, ha reso noto un funzionario americano citato dalla Cnn.
Secondo fonti giornalistiche americane, Osama si trovava insieme con alcuni familiari in una proprietà dei pressi della capitale del Pakistan. Non ci sarebbero stati feriti Usa nell'operazione condotta dalla Cia, come ha implicitamente confermato Obama, spiegando di avere incaricato dell'operazione il numero 1 dell'agenzia, Leon Panetta, sin dall'inizio della presidenza.
L'annuncio dell'uccisione di Osama ha avuto conseguenze immediate, anche economiche: il dollaro è risalito sui mercati asiatici, dopo una scorsa settimana difficile.

A Washington, centinaia di persone sono accorse di fronte ai cancelli della Casa Bianca, cantando «Usa, Usa» e sventolando, tra urla di gioia, bandiere a stelle e strisce. Centinaia di newyorchesi si sono radunati a Ground Zero, il sito delle Torri gemelle distrutte dagli attentati dell'11 settembre, e a Times Square, nel cuore di Manhattan, per festeggiare. «Ci sono voluti dieci anni ma l'abbiamo preso», ha commentato il capitano dei vigili del fuoco Parice McLead da Ground Zero. «Ora possiamo finalmente essere felici. Spero che questo ci consentirà di mettere la parola fine, per tutti noi, compresi i musulmani».

A poco più di un anno dalle elezioni presidenziali del novembre 2012, Obama ha tenuto a dare la dovuta solennità all'annuncio, effettuato in diretta dalla East Room della Casa Bianca, dopo avere informato alcuni leader mondiali e i principali leader politici degli Stati Uniti.

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