sabato 1 gennaio 2011

IMMIGRATI Arriva il nuovo decreto flussi primo clic day il 31 gennaio

Pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'ultimo giorno dell'anno. Quote molto esigue: 86.580 nuovi ingressi e 11.500 conversioni di permessi di soggiorno

ROMA - Riparte la lotteria delle quote. Il primo clic day è fissato per il 31 gennaio. La notizia è nelle pieghe della Gazzetta ufficiale n° 305 del 31 dicembre 2010. Precisamente a pagina 7: pubblicazione del nuovo decreto flussi. 

Il decreto flussi 2010. Come anticipato da Repubblica 1, dopo due anni di stop, l'Italia riapre le porte ai lavoratori extracomunitari. La corsa alle quote partirà "alle ore 8 del trentunesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale". Dunque il 31 gennaio 2011. Tutta la procedura sarà via internet, attraverso il sito del ministero dell'Interno. A vincere un "posto da regolare" saranno i più veloci, visto la scarsità delle quote in palio (86.580 nuovi ingressi e 11.500 conversioni di permessi di soggiorno).

Primo clic day. Il primo appuntamento è per il 31 gennaio. Alle ore 8 ci si potrà connettere al sito del Viminale e spedire domanda per l'assunzione di 52.080 lavoratori provenienti dai Paesi che hanno sottoscritto specifici accordi di cooperazione con l'Italia: Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger e Gambia.

Secondo clic day. Bisognerà invece aspettare la mattina del 2 febbraio

per poter presentare on line domanda d'assunzione per colf, babysitter, badanti provenienti da Paesi che non hanno stipulato accordi con l'Italia. In questo caso i posti in palio sono solo 30mila.  

Terzo clic day. Il 3 febbraio, infine, sarà la volta delle domande di lavoratori (4mila) che hanno completato speciali programmi di formazione e istruzione nel Paese di origine e di 500 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.


con repubblica.it

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